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Gli archivi e i segni come memoria ebraica

Cecilia Tasca, Andrea Corsale, Mariangela Rapetti, Gianluca Scroccu, Eleonora Todde
Con il supporto di Andrea Pergola, Valeria Zedda, Erica Luciano e Laura Cogoni.

Il tavolo si propone di mettere in risalto la circolazione della cultura ebraica che, nel corso dei secoli, ha consentito l’amalgamarsi e il radicarsi di culture che hanno saputo resistere a traumi quali espulsioni e deportazioni. Attraverso il proprio know-how e sulla base di ricerche e studi in parte già divulgati, i componenti del tavolo potranno illustrare nel corso del laboratorio alcuni tra i percorsi e le fratture che hanno segnato la cultura ebraica e la salvaguardia della sua memoria.

Sotto-progetti:

FOCUS PROPOSTI DAL TAVOLO

Focus 1: il passato remoto
Il tavolo propone come primo focus la ricostruzione della vita delle comunità ebraiche sarde nel medioevo fino all’espulsione del 1492 e delle successive vite da conversos, spesso segnate da processi inquisitoriali o semplici sospetti, che non hanno tuttavia impedito l’emergere di grandi figure intellettuali e politiche, attraverso l’esame e la valorizzazione delle fonti scritte conservate negli archivi italiani e spagnoli, che potrebbero essere mostrate al pubblico via web.

In particolare, si porrà l’accento sulle differenti pratiche di scrittura e registrazione: se le trattative commerciali degli ebrei in Sardegna, così come le suppliche presentate ai sovrani, seguivano gli usi locali (ricorso al notaio, dunque caratteri latini e lingua latina o vernacolare), i documenti privati (vedi ad esempio i contratti matrimoniali, ma anche i libri posseduti da intellettuali e professionisti) seguivano la tradizione. Le parole e la lingua furono importanti anche nel contesto inquisitoriale, poiché era fatto divieto di parlare e scrivere in ebraico, così come di pronunciare frasi e parole che richiamassero il giudaismo. In caso contrario, i colpevoli venivano perseguiti dal tribunale del santo ufficio.

NB: al tavolo non è presente un esperto di lingua ebraica, pertanto per l’illustrazione dei documenti scritti in ebraico si farà riferimento agli autorevoli studi di Mauro Perani, Michele Luzzati e altri.

Focus 2: il passato recente

Il tavolo propone un secondo focus incentrato sulla storia del Novecento, quindi sull’impatto delle leggi razziali nella comunità scientifica italiana e l’allontanamento dei docenti ebrei delle accademie, con particolare riferimento all’esperienza cagliaritana. La nuova ghettizzazione e la nuova diaspora saranno altresì prese in considerazione per discutere della nuova valorizzazione della cultura ebraica, valorizzazione che è segnata dal difficile rapporto tra memorie passate e identità presenti, ma che viene curata anche in vista di strategie future.

La valorizzazione della memoria è stata anche il punto focale della recente esperienza dell’Università cagliaritana che, per iniziativa del rettore prof.ssa Maria Del Zompo, ha dedicato ai docenti espulsi nel 1938 una cerimonia di scuse ufficiali e una mostra documentaria, che sarà in parte riproposta nei locali del Lazzaretto, e che sarà illustrata al pubblico nelle varie fasi di preparazione e allestimento.

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