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Le mappe sui vetri sono la riproduzione e la reinterpretazione di alcune mappe soggettive prodotte all’interno di un laboratorio di auto-narrazione per giovani migranti.
Atelier di narrazione geo-cartografica MEM / Cosmomed

Le carte raccontano esperienze migratorie, a partire dal paese di origine sino a quello di destinazione. In questa cartografia emozionale e soggettiva, è l’esperienza del singolo ad essere al centro del racconto cartografico.
Parte delle carte è stata prodotta all’interno dei laboratori di geografia e auto-narrazione condotti da Veronica ChisuGianluca Gaias e Cinzia Atzeni presso la MEM-Mediateca del Mediterraneo di Cagliari tra novembre 2016 e settembre 2017. Un’altra parte è stata realizzata con ragazzi residenti in un centro di accoglienza di Assemini (Città metropolitana di Cagliari) all’interno del progetto di ricerca magistrale di Cinzia Atzeni.

Queste mappe mostrano l’attraversamento delle frontiere, il viaggio e la mobilità nello spazio, ri-umanizzando ciò che le cartografie tradizionali e la razionalità basica delle politiche migratorie odierne hanno disumanizzato.
Autori Maissa (Dakar, Senegal), Ndama (Thies, Senegal), Mohamed (Daloa, Costa d’Avorio), Jean (Senegal), Ebrima (Brufut, Gambia), Momodou (Farafenni, Gambia), Amadou (Banjul, Gambia)

La rielaborazione delle carte originali su vetro è a cura delle studentesse dell’Accademia d’Arte di Cagliari Maria Lucia Aramu e Chiara Cau, con il coordinamento di Cinzia Atzeni, Davide Siddi e Stefano Obinu.
Nel laboratorio, ci siamo addentrati all’interno di una varietà di linguaggi che mostrano creatività individuale e danno prova di un’esperienza umana complessa, lontana dall’uniformazione rappresentativa che viene trasmessa a livello mediatico.
L’opera è una riproduzione di alcune mappe soggettive prodotte all’interno di un laboratorio di auto-narrazione per giovani migranti. Le carte narrano diverse esperienze migratorie, a partire dal proprio paese di provenienza sino a quello di destinazione.

Attraverso un tipo di cartografia emozionale e soggettiva, è l’esperienza del singolo ad essere al centro del racconto cartografico nel tentativo di mostrare l’attraversamento delle frontiere, il viaggio e la mobilità nello spazio, ri-umanizzando ciò che le politiche migratorie odierne e le cartografie tradizionali hanno disumanizzato.

Partendo da un punto di vista cartografico, ci siamo addentrati all’interno di una varietà di linguaggi che mostrano il racconto individuale e danno prova di un’esperienza umana complessa, lontana dall’informazione rappresentativa che viene trasmessa a livello mediatico.

Una parte delle carte è stata prodotta all’interno dei laboratori di geografia e auto-narrazione condotti da Veronica Chisu, Gianluca Gaias e Cinzia Atzeni e che hanno avuto luogo presso la MEM-Mediateca del Mediterraneo di Cagliari tra novembre 2016 e settembre 2017; un’altra parte realizzate con dei ragazzi residenti in un centro di accoglienza di Assemini ( Città metropolitana di Cagliari) all’interno del progetto di ricerca magistrale di Cinzia Atzeni.

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