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Abstract
Le coste del Mar Rosso, fino al Golfo di ‘Aden, costituiscono un ambiente coerente, poco adatto per le operazioni portuali, in quanto forniscono pochi ancoraggi e di scarsa funzionalità con l’eccezione di Suwakin, sulla costa africana, e di Gedda, sul lato opposto. Il litorale è principalmente desertico ed è scarsamente popolato, in quanto caratterizzato da un clima ostico, dove prevale la carenza di risorse umane, alimentari ecc., poco adatto

allo sviluppo urbano.
Tra quei centri urbani che assunsero una certa importanza vi fu la città mercantile di al-Hudayda grazie alla sua posizione strategicamente vantaggiosa sulle rive del Mar Rosso nella regione della Tihāma (Fontana, Galdieri, Giunta, Caterina 2000: 113).
Dal XIX secolo il Mar Rosso, nel quadro del progetto riformistico ottomano, riottenne quell’unità politica che aveva avuto nel XVI secolo. Al-Hudayda, riconquistata dalle forze armate ottomane dopo due spedizioni (la prima nel 1849, la seconda nel 1872), da piccolo centro costiero che era, si trasformò repentinamente in una compagine urbana cosmopolita.8 Per l’apertura alla modernità, la città si distinse dal resto del Paese che restò, invece, relativamente chiuso in se stesso e non disponibile ad accettare sostanziali modifiche allo status quo esistente, con una larga parte della popolazione che mal sopportava l’autorità ottomana (come, d’altro canto, qualsiasi tipo di autoritàcentrale). In quegli anni, noti come “secondo periodo ottomano” (1849-1918), al-Hudayda sperimentò uno sviluppo economico e spaziale senza precedenti.

Link a immagine di riferimento:
http://people.unica.it/nicolamelis/files/2019/10/Peggy-Crawford-Hudayda.jpg

Dipartimento di Scienze politiche e sociali, Università di Cagliari

e-mail: nmelis@unica.it

Studioso di Storia e istituzioni dell’Africa mediterranea e del Vicino oriente, i suoi interessi di ricerca si focalizzano soprattutto sulla multiformità imperiale ottomana nel Mediterraneo e in Africa da un punto di vista storico e istituzionale. Si occupa anche di gruppi e comunità dell’area geografica che fu ottomana.

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