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Università e Leggi razziali. Il caso Pincherle

Per Alberto Pincherle, nato a Milano (1894), professore presso l’Università di Cagliari con la cattedra di storia delle religioni, l’anno accademico 1938-39 si apre con i peggiori auspici. Di origine ebraica e di religione cattolica, si ritrova a dover giustificare le sue posizioni di fronte al censimento dei docenti ebrei voluto dal Ministero. Si fa avanti per spiegare come il concetto di razza ebraica sia infondato. Ciò nonostante, è sospeso dal ruolo, e si ritrova a dover lasciare l’Italia, alla volta di nuove terre. Dopo un passaggio in Svizzera vivrà a Lima, in Perù. Riprende servizio a Cagliari nel 1946 per congedarsi l’anno successivo. Muore a Roma nel 1979. Su iniziativa del Rettore, L’Università di Cagliari ricorda Teodoro Levi, Alberto Pincherle e Camillo Viterbo con la cerimonia di richiesta ufficiale di scuse alle famiglie dei docenti allontanati dal Rettorato (Cagliari, 29 ottobre 2018). La cerimonia ufficiale  Coordinamento Francesco Atzeni e Cecilia Tasca, con Mariangela Rapetti, Gianluca Scroccu e Eleonora Todde La mostra documentaria, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, a partire dallo studio delle carte relative ai provvedimenti per la difesa della razza applicati dall’Università cagliaritana nel 1938 e conservate presso l’Archivio Storico dell’Ateneo, l’Archivio Centrale dello Stato e l’Archivio di Stato di Cagliari , ricostruisce la vicenda dei docenti di origine ebraica Doro Levi, Alberto Pincherle e Camillo Viterbo. Approfondimenti

 

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